Sono sei i progetti presentati dall’Amministrazione comunale di Catania per chiedere all’Unione Europea i finanziamenti tramite il Pnrr per interventi di recupero su beni confiscati alla mafia, con un rafforzamento delle azioni pubbliche finalizzate alla coesione sociale.
“Il Comune di Catania – ha spiegato l’assessore ai beni confiscati alla mafia, Michele Cristaldi -è in pole position tra i Comuni italiani che hanno proposto progetti di recupero immobili di beni confiscati nell’ambito della ‘missione 5’ che prevede interventi speciali per la coesione territoriale volti alla valorizzazione di beni confiscati a beneficio della collettività e delle nuove generazioni”.
I progetti del Comune coinvolgono beni immobili sia nel centro storico che in periferia e spaziano dalla trasformazione di un supermercato prima gestito dalla mafia in market sociale per aiutare i più bisognosi; dalla realizzazione di un info point culturale polifunzionale a un centro educativo per minori all’area verde con giochi per bambini;, dallo sportello dei beni confiscati allo spazio aggregativo di prossimità per minori.
Di grande impatto l’intervento progettuale denominato “Da supermercato della mafia a supermercato sociale: riqualificazione dell’immobile confiscato sito in via Anapo” che mira a recuperare un grande immobile confiscato alle cosche mafiose operanti nel quartiere Picanello.
Il bene di circa 650 metri quadrati, assegnato negli anni scorsi al Comune di Catania, dovrebbe diventare un “supermercato sociale”, un luogo dove le famiglie che vivono condizioni di disagio economico e sociale da un lato e i cittadini e gli organismi di terzo settore che intendono impegnarsi in azioni inclusive nella città dall’altro, possano incontrarsi e scambiarsi beni e servizi senza alcuna spesa. Si prevede la realizzazione di un’ampia area dedicata allo stoccaggio delle merci, esposizione e cessione a titolo gratuito dei beni donati da cittadini e imprese e che potranno essere acquisiti gratuitamente dai cittadini bisognosi e di un’area dedicata a spazio educativo di prossimità.
Altra azione progettata è quella di uno spazio culturale polifunzionale in un appartamento e una sottostante bottega di via Castello Ursino sottratti a Cosa Nostra.
L’info point sarà dedicata a promuovere l’offerta culturale della città a favore di cittadini, visitatori e turisti, supportando giovani artisti nelle loro attività.
A Vaccarizzo, invece, il Comune ha previsto che sorga un centro educativo per minori, riqualificando una villetta in prossimità del mare, per metterla a servizio degli abitanti della zona, per bambini e ragazzi che vivono in condizioni di disagio sociale o economico.
Un’area a verde e uno spazio giochi, sono stati pensati per il quartiere San Giorgio su un terreno e un immobile in contrada Telegrafo vecchio, due porzioni di terreno confiscato alle famiglie mafiose del quartiere con la sistemazione di un lotto di terreno assegnato al Comune di Catania nel 2015 e attualmente utilizzato in parte come discarica abusiva di rifiuti e in parte come parcheggio.
Altro obiettivo un Ufficio e uno “Sportello Beni Confiscati” del Comune di Catania in via Monte Sant’Agata con la riqualificazione di un appartamento, ora ridotto in cattive condizioni, confiscato a un prestanome dei boss. L’intervento prevede la realizzazione della sede di uno sportello e di un ufficio beni confiscati del Comune di Catania. Un luogo attrezzato per il ricevimento, l’orientamento e il supporto sia delle organizzazioni di terzo settore interessate alla gestione dei beni confiscati e assegnati al Comune di Catania, sia alla cittadinanza, inclusi studenti e ricercatori, per informazioni sul riutilizzo sociale di beni confiscati.
Un ulteriore intervento, infine, riguarda la riqualificazione di una bottega in viale Castagnola per la realizzazione di uno spazio aggregativo di prossimità per minori nel quartiere di Librino, quale supporto scolastico, sviluppo delle competenze dei minori, laboratori con altri servizi rivolti a minori e giovani nel quartiere e di supporto ai genitori.
Il finanziamento complessivamente richiesto per riqualificare coi fondi del Pnrr gli immobili per realizzare i sei progetti, ammonta a poco più di 2.1 milioni di euro: ”Un piano avviato su espressa delega del sindaco Pogliese e realizzato insieme a tecnici e funzionari del gruppo di lavoro comunale dei beni confiscati e della Direzione Politiche Comunitarie. Un lavoro che non esito a definire straordinario -ha concluso l’assessore Cristaldi- ci pone tra i primi in Italia sul fronte del riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità. Tra le azioni positive ricordo il recupero dei beni immobili di piazza Machiavelli, via La Marmora, via del Pino, via Anapo, la riqualificazione ancora in corso del grande immobile confiscato di via Mannino Cefaly, e più recentemente la “raccolta solidale” di arance nei terreni di contrada Jungetto confiscati alla mafia e assegnati al Comune di Catania, frutti poi distribuiti a parrocchie, associazioni, enti caritatevoli. Che si aggiungono alla realizzazione, negli anni scorsi, di un centro di attività sociali all’interno di un immobile confiscato, in via Randazzo, chiamato Giardino di Scidà”.